martedì 7 maggio 2013

Ferruccio Mazzola


Serie A - E’ morto Ferruccio Mazzola, il terzo incomodo

Il fratello minore della leggenda nerazzurra Sandro si è spento dopo una lunga battaglia contro la malattia che lo aveva colpito ormai da diversi anni. (nella foto AP/LaPresse, penultimo da destra tra gli accosciati)







Una battaglia impossibile per l’uomo che nel 2004 aveva sfidato il sistema calcio con un libro scomodo intitolato “Il terzo incomodo”.
Un testo nel quale accusava il sistema degli anni Settanta, denunciando l’abuso di pratiche dopanti e prendendo di mira il leggendario Helenio Herrera, artefice dei trionfi della “Grande Inter” appesantito dall’ombra dell’utilizzo di sostanza illecite.
Ferruccio Mazzola non poté mai provare cosa fosse contenuto in quelle pastiglie somministrate dal tecnico, mentre la sua battaglia è finita presto nel dimenticatoio.

lunedì 6 maggio 2013

Giulio Andreotti


Un giorno dopo Napoleone, ma molto oltre le idi di marzo, si è spento a Roma, dov’era nato, cresciuto e si era affermato politicamente, il secondo divo Giulio mai apparso sotto il cielo della capitale.
Collaboratore strettissimo di De Gasperi fino quasi ad esserne considerato il delfino, all’apparenza si sarebbe detto che non fu mai giovane, eppure con la sua capacità di resistere e di sopravvivere, grazie ad una placida forza e ad una prudenza congenita, si mantenne per cinquant’anni un sempreverde. Uomo imperscrutabile quanto devoto alla Chiesa, dotato di un’ironia spiazzante, impermeabile alle critiche e alla satira, anche ferocissima, che accompagnò la sua lunga vita di potere, si indignò solo in età tarda per un film biografico che rievocava a tinte fosche la sua condotta di statista. Egli era ormai da tempo fuori dal giro che conta, la conclusione senza strascichi delle sue vicende giudiziarie non era servita a riabilitare pienamente la sua immagine pubblica, e oltretutto aveva visto sfumare l’ultima occasione che gli era rimasta per coronare in modo degno una carriera parlamentare già ampiamente storicizzata, e cioè l’elezione a presidente del Senato. Eppure il ritratto che si faceva di lui in quel film, peraltro piuttosto apprezzato, sembrava riflettere un livore invincibile da parte dell’opinione pubblica, rimasta pervicacemente prigioniera di un immaginario demonizzante per merito, o per colpa, del quale il vecchio politico continuava a restare al centro della scena.         


domenica 5 maggio 2013

C’è qualche parentela onomastica tra la Ragusa siciliana e la Ragusa croata (in slavo Dubrovnik)?



No. Per quanto riguarda il capoluogo siciliano il nome Ragusa sarebbe un’evoluzione fonetica dell’attributo Heraea che era parte integrante del suo toponimo antico, Hybla Heraea (da Heraea sarebbe derivato in età romana Heresium trasformatosi poi in Reusium e in Rakkusa sotto la dominazione araba, da cui Ragusia) oppure, secondo l’ipotesi più accreditata, si tratterebbe di una denominazione di epoca bizantina: Rogos, ovvero granaio, forma destinata in epoca araba ad alterarsi in Ragus. La Ragusa croata invece si chiamò così sin dall’inizio: fu fondata infatti con il nome di Ragusium nel VII secolo da profughi di Epidauro in Dalmazia.